Una bella storia in memoria di Patrizio Trotta paziente di Mielodisplasia

1° MEMORIAL PATRIZIO TROTTA

Torneo di Bridge di beneficienza
27 novembre 2021

 

Abbiamo conosciuto Carolina Trotta quando il suo papà purtroppo non c’era già più .
Ci ha raccontato il  suo desiderio di ricordare la figura di suo padre con una iniziativa che potesse insieme offrire una migliore conoscenza della malattia che lo aveva portato alla fine dei suoi giorni.
E noi l‘abbiamo accompagnata con grande disponibilità e affetto fino all’evento del 27 novembre scorso che vi invitiamo a scoprire dallo scritto che la stessa Carolina ci ha inviato e che vi proponiamo qui sotto

Il Consiglio Direttivo


Locandinadell'evento

Sabato 27 Novembre 2021 si è tenuto a Livorno, nella nuova sede della A.S.D. Stanze Civiche, il primo Memorial Patrizio Trotta – Torneo di Bridge di Beneficenza, il cui generoso ricavato è stato interamente devoluto a AIPaSiM (Associazione Italiana Pazienti con Sindrome Mielodisplastica).

Numerose attività pubbliche e private hanno aderito a questa iniziativa ed il Comune stesso ha gentilmente donato alcune preziose pubblicazioni. Malgrado il difficile periodo, hanno partecipato al torneo 35 coppie di giocatori provenienti da tutta la Regione Toscana, in un clima di divertimento e di amicizia in ricordo di mio padre Patrizio.

Spero che questo sia soltanto l’inizio di un processo di sensibilizzazione sulla particolarità della sindrome Mielodisplatica, una patologia rara e molto complessa da diagnosticare, di cui mio padre era affetto.

Le Stanze Civiche di Livorno rappresentano una delle più interessanti realtà bridgistiche di eccellenza a livello nazionale, basti ricordare Benito Bianchi, pluri-campione del mondo che ha ideato e pubblicato il noto sistema dichiarativo licitativo “Quadri Livorno”.

Ho sempre erroneamente ritenuto il Bridge un gioco di carte, quasi più simile al “gioco d’azzardo” ma, in realtà, è molto di più, tanto da poter essere definito “lo sport della mente”. Il Bridge è passione, socialità e comunicazione (essendo un gioco di coppia) e permette di sviluppare ed esercitare le proprie capacità mentali e logiche.
Mio padre, per esempio, ha iniziato a giocare a Bridge all’età di circa 20 anni e da quel momento, non ha più smesso; è stato uno stimato bridgista professionista e da alcuni anni era socio dell’Associazione, i cui membri sono stati i suoi più fedeli compagni di gioco e di vita. Il Sindaco ha recentemente premiato la squadra mista livornese tornata in serie A. Chissà come sarebbe stato contento di esserci!

“Il Bridge è una metafora della vita: nella maggior parte dei casi non sai come sia esattamente la situazione intorno a te, ma devi fare per forza qualcosa, e anche abbastanza velocemente” – Bob Hamman, campione del mondo di Bridge

Mi ricollego a questa citazione perché, in un certo senso, rappresenta in pieno il modo di vivere che aveva mio padre.

Il Bridge è sempre stato il suo fedele “compagno di vita” e durante la malattia, che ha iniziato a peggiorare rapidamente nel periodo pandemico, fino a spengerlo del tutto, gli ha preservato in qualche modo, se non la vita, lo stimolo ad andare avanti. L’unica cosa di cui gli importava, dopo i suoi affetti, era la possibilità di continuare a giocare, anche in condizioni veramente precarie a livello fisico e mentale. Forse così facendo, non si sentiva più un malato, ma il solito Patrizio di sempre. Potrei osare e coniare un nuovo termine: “La Bridgeterapia”. Il Bridge può aiutare ad allontanarti dalla depressione, dalla noia e ad allievarti le giornate, tenendo la mente attiva, componente indispensabile nella vita.

Andare sempre avanti e a testa alta – come gli piaceva sempre ricordare a me e mia sorella – e non abbattersi mai. E se proprio stiamo raschiando il fondo, trovare anche in quel caso una “nostra” via di uscita, ma sempre con il sorriso sulle labbra.

Grazie.

Carolina, figlia di Patrizio Trotta


13 gennaio 2022

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