Le domande che vorreste fare sulla vaccinazione per Covid:

JAMA network fa rispondere due esperti sulla situazione attuale

Cari amici e soci,

l’11 agosto JAMA, una delle più importanti riviste scientifiche al mondo, ha pubblicato attraverso YouTube un’intervista (il link lo trovate in fondo all’articolo) a due noti infettivologi americani dell’Università del Michigan, che rispondono, con i dati aggiornati agli ultimi giorni (JAMA Network, 11 agosto 2021), alle domande che i cittadini più comunemente si pongono sul Covid e vaccini.

Vaccini efficaci contro il COVID-19 sono disponibili dal dicembre 2020.

Tante sono le domande che tuttora ci poniamo:
Con la variante Delta che circola in tutto il mondo, i vaccini funzionano ancora?
Un vaccino è migliore di un altro?
A me serve un’ulteriore dose?

Come sentirete collegandovi al link, l’intervista riguarda molti argomenti, quali i problemi della variante Delta, le raccomandazioni e le regole di comportamento per gli immunodepressi, il vaccino nelle donne in gravidanza e in allattamento e nei bambini sotto i 12 anni, il comportamento corretto in comunità e nella scuola.L’intervista é molto interessante e permette di risolvere molti dubbi che tutti noi abbiamo.

Gli intervistati si sono soffermati a lungo sulla variante Delta che, in questo momento, rappresenta il 90% dei ceppi circolanti in USA ed é preponderante anche in Italia.

Il virus SARS-CoV-2 è un RNA virus, e in particolare gli RNA virus di tipo respiratorio mutano continuamente e mutano con la continua replicazione;  in questo momento abbiamo una trasmissione e quindi una replicazione incontrollata a livello globale. Ciò che è importante sapere di questa variante è che è molto trasmissibile, poiché ha la capacità di infettare  di 6-8 persone, con una  crescita esponenziale pericolosa, mentre il virus originale Alfa trasmette l’infezione a circa due-tre altre persone. Quindi l’aumentata capacità di trasmettere agli altri l’infezione rende la variante Delta molto preoccupante e la sua diffusione molto veloce.

Chi é stato vaccinato con le due dosi  é protetto molto bene dalla variante Delta per quanto riguarda la  malattia grave e la morte, ma non altrettanto bene dal contagio. La stragrande maggioranza di queste nuove infezioni nei vaccinati sono leggermente sintomatiche, e solo raramente si finirà in ospedale, con rischio di morte molto basso (0,0003%).

E’ per questo che si incomincia a parlare di due epidemie, quella dei vaccinati e quella dei non vaccinati, con ricoveri ospedalieri per gran parte dovuti ai non vaccinati.

Gli infettivologi americani sottolineano come  una terza dose di richiamo,  di cui si incomincia a parlare in questi giorni, potrebbe essere necessaria nel tempo, perché la protezione contro il virus diminuisce. Il virus cambia e quindi il grado di protezione di cui possiamo aver bisogno può cambiare  e quindi richiedere un altro richiamo, anche con un vaccino diverso dal primo, ma più orientato alla protezione contro la variante Delta, o verso qualche altra variante che potrebbe sopravvenire.

Vorrei in particolare sottolineare quanto riportato per i pazienti immunocompromessi, quali i nostri pazienti con mielodispasia; anche per i pazienti fragili i vaccini sono altrettanto sicuri come per chiunque altro, ma potrebbero non essere così efficaci. Le persone immunosoppresse, non tutte uguali perché dipende dal tipo di soppressione immunitaria  che é  più o meno importante nelle diverse patologie e se ci sono terapie in corso, potrebbero non essere protette come le persone che hanno un sistema immunitario normale.

Per loro e per i loro familiari diventa particolarmente importante continuare a utilizzare la mascherina, il distanziamento sociale, e quelle azioni che aiuteranno a non essere infettati dalla variante Delta; ci sono studi in corso per vedere se in questi pazienti una dose diversa, o ancora più dosi, potrebbero aiutare a migliorare la  risposta ai vaccini .

A questo proposito una terza dose di richiamo, di cui si parla in questi giorni, potrebbe essere necessaria nel tempo, perché la protezione contro il virus diminuisce. Non solo il virus cambia, ma anche il grado di protezione di cui i i pazienti “fragili” hanno  bisogno cambia, e quindi potrebbe essere necessario un richiamo. In futuro la ricerca scientifica ci dirà se il richiamo eventualmente necessario sarà con il vaccino che abbiamo originariamente fatto, o con un vaccino più orientato alla protezione contro la variante Delta, o contro qualche altra variante che può sopraggiungere.

Tutte queste informazioni che AIPaSiM vi propone e che provengono da una delle riviste più importanti e diffuse nel panorama scientifico (di cui vi riportiamo il link) speriamo vi possano aiutare a rispondere ai quesiti che tutti i giorni ci poniamo, a chiarire a tutti noi i problemi che dobbiamo affrontare e a condividere i comportamenti corretti che possono proteggere la nostra comunità

Annamaria Nosari


👉 guarda il video (verrai trasferito alla pagina YouTube di JAMA network).
In attesa di ricevere l’autorizzazione alla pubblicazione da parte di JAMA, nel caso desideriate il testo dell’intervista in italiano, possiamo farvelo avere privatamente inviandoci una richiesta al nostro indirizzo mail: scrivici

👉 vai al sito di Jama Network (pagina esterna al nostro sito)

immagine matita

agosto 2021

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