Coronavirus Italia, zone rosse e gialle: le misure, cosa sapere
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Italia, tutte le misure regione per regione adottate per contenere il coronavirus.
Misure straordinarie a causa del diffondersi del coronavirus in Italia. Nelle scorse ore è stato emanato con urgenza un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DCPM), recante direttive da rispettare in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica. Anche le Regioni più colpite, con la collaborazione del Ministero della Salute e dei Comuni, hanno pubblicato una serie di ordinanze per far fronte alla situazione emergenziale.
Le zone rosse (10 comuni lombardi e uno veneto) sono state completamente isolate e messe in quarantena, mentre le zone gialle, quelle non al centro dei focolai – ma comunque ad altro rischio di diffusione del contagio, sono state interessate a contromisure volte a impedire assembramenti di persone.
Gli 11 comuni della zona rossa
Di seguito l’elenco dei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio contenute nel DCPM.
Regione Lombardia: Bertonico; Casalpusterlengo; Castelgerundo; Castiglione D’Adda; Codogno; Fombio; Maleo; San Fiorano; Somaglia; Terranova dei Passerini.
Regione Veneto: Vo’ Euganeo.
Zona gialla Lombardia
La Procura di Milano ha deciso di chiudere l’accesso al pubblico a tutti gli uffici e alle segreterie dei pm, per evitare la diffusione del contagio del coronavirus, e di trasferire per i prossimi giorni le varie attività di interfaccia col pubblico, principalmente avvocati, online.
Inoltre, la Regione Lombardia ha adottato le seguenti misure fino al 1° marzo 2020. Bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi dalle ore 18.00 alle ore 6.00; verranno definite misure per evitare assembramenti in tali locali.
Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico.
Sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza.
Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.
Zona gialla Veneto
Tutte le scuole del Veneto, di ogni ordine e grado, saranno chiuse fino al 1° marzo a causa della presenza del Coronavirus.
Tutte le manifestazioni e iniziative, anche di carattere religioso, sono sospese. Nella fattispecie, si fa riferimento a manifestazioni e iniziative di qualsiasi genere, di eventi in luogo pubblico o privato sia in luoghi chiusi che aperti alla cittadinanza, anche di natura culturale, ludica, sportiva, religiosa.
Interruzione del Carnevale di Venezia. Le maschere hanno sfilato fino alle ore 24.00 del 23 febbraio. Dal giorno 24 febbraio stop alla manifestazione.
Zona gialla Piemonte
Anche in Piemonte, fino al 1° marzo 2020, università e scuole di ogni ordine e grado saranno chiuse.
Da evitare iniziative ed eventi di ogni genere (culturali, ludici, sportivi, religiosi), sia pubblici sia privati.
L’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, d’intesa con il coordinatore dell’Unità di crisi regionale sul “coronavirus Covid-19”, ha disposto l’allestimento presso tutti i Pronto soccorso del Piemonte di tende pneumatiche della Protezione civile per le attività di pre-triage, in modo che gli eventuali casi sospetti di contagio possano accedere a un percorso differenziato, a tutela delle norme di prevenzione che impediscono la diffusione del virus.
Il Carnevale di Ivrea (Torino) è sospeso.
Zona gialla Liguria
Cancelli chiusi anche per tutte le scuole della Liguria, di ogni ordine e grado, fino al 1° marzo. Manifestazioni e iniziative pubbliche e private, con previsione di raggruppamento di persone, sono state anch’esse cancellate.
Zona gialla Trentino-Alto Adige
Bolzano: dal 24 febbraio sino a domenica 1 marzo, saranno chiuse le strutture socio-educative, pubbliche e private, dedicate alla prima infanzia (asili nido e microstrutture aziendali). Inoltre, sempre nello stesso periodo, saranno sospese le attività didattiche presso Università, Scuola superiore di sanità “Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”.
Trento: scuole e asili chiusi all’utenza dunque (ma il provvedimento non riguarda il personale docente, tecnico e amministrativo) e chiusura al pubblico anche delle aule e delle biblioteche universitarie della città. Salvo ulteriori comunicazioni, si riapre lunedì 2 marzo.
Zona gialla Friuli Venezia Giulia
Il Friuli Venezia Giulia ha sospeso le attività delle scuole di ogni ordine e grado, compresi asili nido e università. Anche le manifestazioni pubbliche e private che prevedono forme di aggregazione in luogo pubblico o privato sono state annullate. Stesso discorso per le gite di istruzione e dei concorsi.
Zona gialla Emilia Romagna
Anche l’Emilia Romagna, per far fronte alla diffusione del coronavirus, ha adottato misure fino al 1° marzo 2020. In particolare, anch’essa ha interrotto le attività delle scuole di ogni ordine e grado e ha ordinato di sospendere manifestazioni, iniziative ed eventi pubblici e privati.
Campania
Il prefetto di Napoli, Marco Valentini, ha annullato l’ordinanza firmata ieri pomeriggio dai sindaci dei comuni dell’isola di Ischia per bloccare gli sbarchi dei turisti provenienti da Lombardia e Veneto. Valentini ha sottolineato “i profili di illegittimità rilevati nell’ordinanza, ingiustificatamente restrittiva nei confronti di una vasta fascia della popolazione nazionale e non in linea con le misure sinora adottate dal Governo”.
Questa l’ordinanza annullata dal prefetto: divieto di sbarco sull’isola di Ischia per i residenti in Lombardia e in Veneto, per i cittadini cinesi provenienti dall’aree dell’epidemia e per chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni. Lo prevede, fino al 9 marzo, una ordinanza appena firmata dai sindaci dei sei comuni dell’isola.
Basilicata
“Tutti i cittadini che rientrano in Basilicata provenienti dal Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Liguria o che vi abbiano soggiornato negli ultimi 14 giorni dovranno rimanere in quarantena presso il proprio domicilio per 14 giorni, comunicando la propria presenza ai competenti servizi di sanità pubblica”. Lo dispone un’ordinanza sul Coronavirus emessa dal Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi.
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9 marzo 2020