Coronavirus, spostamenti consentiti ai donatori di sangue. Ecco cosa dice la circolare del ministero della Salute

Il Ministero della Salute riconosce ai donatori la possibilità di andare a donare, in quanto la donazione di sangue ed emocomponenti può essere considerata inclusa tra le “situazioni di necessità”.

Lo stabilisce la circolare emessa oggi, martedì 10 marzo, dalla Direzione Generale della prevenzione sanitaria, a seguito delle misure adottate dal Decreto del Presidente del Consiglio del 9 marzo in merito alla gestione dell’emergenza da Coronavirus e dei conseguenti provvedimenti da parte del Centro nazionale sangue.

Il documento del ministero tiene conto che:

  • le attività di donazione del sangue e degli emocomponenti sono livelli essenziali di assistenza sanitaria, ai sensi dell’art. 5 della legge 219/2005,
  • stante l’emergenza epidemiologica legata al COVID-19, numerose regioni segnalano una riduzione delle presentazioni dei donatori nelle sedi di raccolta pubbliche (intra-ospedaliere) e associative (sul territorio),
  • la conseguente carenza di emocomponenti è, attualmente, parzialmente bilanciata dalla riduzione delle attività chirurgiche elettive, seppur non in tutte le Regioni,
  • tale carenza di emocomponenti impatta negativamente sulla possibilità di mantenere la continuità delle attività assistenziali indifferibili di medicina trasfusionale erogate quotidianamente a circa 1.800 pazienti.

In una lettera diramata oggi a tutte le sedi, il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola, invita a:

  • inviare a tutti i donatori convocati una mail di conferma della prenotazione, allegando autodichiarazione disponibile a questo link
  • rilasciare, al termine della donazione, certificato di avvenuta donazione.
  • Rilasciare certificato di visita di idoneità/mancata donazione anche a chi non ha potuto donare, ma si è dovuto comunque recare presso il centro di raccolta

Nel caso di raccolte effettuate all’interno di autoemoteche, ricordiamo che è importante garantire la distanza minima di un metro (come indicato nell’allegato 1 lettera d DPCM 8 marzo 2020).

«In questo momento in cui l’attenzione è rivolta giustamente al coronavirus non si può dimenticare che ogni giorno ci sono pazienti che hanno bisogno di trasfusioni, si pensi ai talassemici», spiega Briola.

«Le donazioni possono essere fatte in sicurezza, e le associazioni sono impegnate anche a garantire, a tutto il personale operante presso le Unità di raccolta, la diffusione capillare e costante delle informazioni inerenti all’applicazione delle indicazioni fornite dal Ministero della salute per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti».

In questo momento tutte le regioni stanno segnalando una riduzione nella raccolta, che viene compensata soprattutto dalla decisione di rinviare gli interventi chirurgici non urgenti e in elezione. «Si cominciano a sentire gli effetti del COVID-19 anche sulla raccolta di sangue all’interno della rete trasfusionale nazionale – spiega il direttore del Centro nazionale sangue, Giancarlo Maria Liumbruno -. L’equilibrio è sempre più precario, anche perché gli interventi non elettivi non possono essere rinviati all’infinito. Le trasfusioni sono un Livello Essenziale di Assistenza che deve essere garantito, quindi non si possono fermare le donazioni. Il consiglio ai donatori che sono in buona salute è prenotare la donazione, telefonando prima, per evitare affollamenti degli ambulatori a loro dedicati, ma per il resto sono state prese tutte le precauzioni per evitare contagi durante la donazione».

Le raccomandazioni per chi dona e per i centri di raccolta sono illustrate nella nuova circolare del Cns che tiene conto degli ultimi Dpcm. In particolare è sospeso per 14 giorni chi rientra dalla Cina, chi è stato esposto a un soggetto contagiato e chi ha avuto il virus, fermo restando che può donare solo chi ha già ottemperato all’eventuale obbligo della misura di isolamento fiduciario domiciliare.

10 marzo 2020

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Coronavirus, revocati i criteri di sospensione. Ecco le nuove disposizioni del Centro Nazionale Sangue

Alla luce delle nuove disposizioni del DPCM 8/3/2020 entrate in vigore per contenere il contagio da Coronavirus, il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno, ha diramato in data odierna una comunicazione in cui si raccomanda di non sospendere le raccolte del sangue e degli emocomponenti, presso le strutture ospedaliere pubbliche e presso le unità di raccolta associative, sull’intero territorio nazionale, in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

Nella comunicazione il Direttore del Centro Nazionale Sangue precisa che da oggi è revocata la sospensione temporanea di 14 giorni dei donatori che siano transitati o abbiano sostato dal 1/2/2020 nei Comuni interessati dalle misure urgenti di contenimento del contagio (Regione Lombardia: Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione D’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini. Regione Veneto: Vò).

Inoltre, si si raccomanda alle Associazioni e Federazioni dei donatori volontari di sangue di:

– garantire la mobilità del personale dedicato alla raccolta associativa;

– rafforzare le misure di prevenzione della diffusione del COVID 19 attraverso la rigorosa applicazione delle indicazioni precedentemente emanate dal Centro nazionale, ivi incluse quelle relative all’applicazione del triage, anche telefonico, del donatore;

– gestire le sedute di raccolta in modo programmato regolamentando i flussi dei donatori in modo cadenzato per evitare gli assembramenti e garantire la distanza di sicurezza di almeno 1 metro negli ambienti chiusi;

– di non assumere provvedimenti di “quarantena” sulle unità di emocomponenti prelevate perché non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino la trasmissione trasfusionale del COVID-19.

«Le attività di donazione e raccolta del sangue e degli emocomponenti – commenta il Presidente di AVIS Nazionale – sono livelli essenziali di assistenza (art. 5, legge 219/2005) che garantiscono la continuità del supporto trasfusionale a oltre 1.800 pazienti al giorno sul territorio nazionale.

È fondamentale incentivare sempre di più la programmazione delle donazioni e sottoporre ciascun donatore a un colloquio telefonico per accertare il suo stato di salute e l’eventuale contatto con pazienti risultati positivi. Le persone che non presentano sintomi riconducibili al coronavirus sono considerate sane – precisa sempre il Presidente Briola – e quindi idonee alla donazione. Inoltre, ciascun donatore è tenuto a comunicare l’insorgere dei sintomi fino a 15 giorni dopo la donazione».

👉 vai all’articolo sul sito AVIS
👉 leggi la comunicazione del Direttore del Centro Nazionale Sangue

 

Coronavirus, ecco l’algoritmo di Cns e CIVIS per la chiamata dei donatori

Garantire sicurezza nelle procedure trasfusionali e assicurare il giusto livello di scorte di sangue e plasma per le regolari attività sanitarie. È l’obiettivo con cui Centro nazionale sangue e CIVIS hanno realizzato l’algoritmo per la chiamata dei donatori.

Uno schema tanto semplice, quanto efficace, anche dal punto di vista grafico, che contiene quattro rapide domande da presentare telefonicamente al potenziale donatore e verificare, così, che vi siano le condizioni adatte per programmare una donazione.

L’iniziativa è nata alla luce dell’emergenza Coronavirus che, nonostante le misure di prevenzione già adottate nelle scorse settimane, sta comportando una flessione delle donazioni in diverse regioni italiane. L’algoritmo, in questo, vuole essere uno strumento in grado di snellire il procedimento di raccolta delle informazioni utili a prevenire i rischi.

Questo schema, come da indicazioni dello stesso Cns, dovrà essere adottato in tutti i punti di raccolta associativi e nei vari servizi trasfusionali.

👉 vai allo schema

9 marzo 2020

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